• Insieme a te per l'ambiente
  • Email
  • info@oprrieti.it

Progetti

La filiera del rifiuto

Rifiuti

Tramite lo studio delle quantità, della tipologia e dei flussi dei rifiuti prodotti in provincia di Rieti, l’amministrazione stà elaborando azioni atte a stringere importanti accordi con piattaforme del riciclo pubbliche e private funzionali alla creazione di filiere del rifiuto differenziato.

 

Le tipologie di rifiuti su cui si intende intervenire sono strettamente collegate alle azioni per incentivare il riciclo dei rifiuti (riciclo e riuso). Punto di partenza è, senza dubbio, la realizzazione di una Raccolta differenziata di qualità. Già il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti, D.C.P. n. 19 del 01.04.2008, ha previsto una raccolta differenziata prioritariamente dei seguenti materiali: carta, cartone, vetro, plastica. Ora si intende sviluppare la raccolta anche coinvolgendo gli utenti nell’attenzione verso altri materiali la cui raccolta differenziata rappresenta un miglioramento della qualità ambientale (es. la raccolta olii frittura contribuisce a diminuire l’inquinamento prodotto dagli olii nei depuratori e nei fiumi e laghi). Si prevede la realizzazione di azioni incentivanti nei riguardi dei cittadini virtuosi (sconti acquisto materiali GPP, riduzione tariffa) e il conferimento diretto di alcuni materiali presso gli ecocentri dotati degli appositi contenitori anche dei RAEE. A supporto della raccolta differenziata di tali materiali, con il servizio del “porta a porta”, vengono quindi realizzati e potenziati gli ecocentri (a livello intercomunale o comunale) dotati di apposite attrezzature per il conferimento ed per il trasporto verso i consorzi o la piattaforma di un materiale “di qualità” da recuperare e riciclare. La lavorazione industriale di tali materiali e la reintroduzione sul mercato di oggetti realizzati mediante il riciclo costituiscono gli ulteriori passaggi che completano le “Filiere del Recupero e Riciclo”.In questo contesto particolare attenzione al Piano di Comunicazione e all’applicazione della DGR del 13 aprile 2012, n. 162 “Approvazione Linee Guida per la gestione delle Raccolte Differenziate dei rifiuti urbani nella Regione Lazio”, il documento che fornisce, tra l’altro, le indicazioni necessarie per la raccolta differenziata a partire dalle tipologie e colorazioni standard da adottare nella RD. Da tutto ciò vengono implementate le filiere del riciclo e recupero già avviate nel Programma 2013.Fonte di analisi “Rapporto Italia del Riciclo 2013” e pubblicazioni progetto Life + “Mo.Re. & Mo.Re.”.

  •  
    Filiera della carta

    La filiera del recupero della carta è costituita da quattro segmenti: produzione cartaria, fabbricazione degli imballaggi, raccolta dei materiali, trattamento per riciclo. In generale il mercato dei maceri è alimentato da materiali che hanno essenzialmente due tipologie di provenienza:

    – la raccolta differenziata, effettuata presso le utenze domestiche e composta, oltre che da imballaggi, da giornali e prodotti cartacei, che necessitano di essere selezionati prima di essere conferiti in cartiera (circa il 46,6% del totale);

    – della carta ritirata dalla piattaforma circa l’86% dei maceri viene utilizzato per produrre carte e cartoni per imballaggi, il 7% carte per usi grafici e il restante 7% per altri usi.

  •  
    Filiera del vetro

    Il riciclo del vetro consente di ottenere importanti risparmi energetici, poiché, a parità di vetro prodotto, l’utilizzo dei rottami al posto del silicio permette di mantenere temperature inferiori nei forni di fusione; tuttavia il processo di recupero impone il raggiungimento di elevati standard qualitativi riguardo ai materiali raccolti.Il miglioramento qualitativo della raccolta del vetro è una delle attività che rientrano tra gli obiettivi del Consorzio COREVE, al quale partecipano i principali gruppi vetrari.La maggior parte del vetro riciclato proviene dalla raccolta differenziata svolta su superficie pubblica. L’industria vetraria è una filiera detta a “economia circolare”, nella quale i rottami costituiscono la principale materia prima per la produzione d’imballaggi, che costituiscono circa il 75% delle lavorazioni in vetro.

  •  
    Filiera della plastica

    La quantità di imballaggi in plastica raccolti è cresciuta anche nel 2012 nonostante la crisi del Paese e la situazione di difficoltà economica dei Comuni. In questo ambito si intende realizzare accordi con il Consorzio di Filiera (COREPLA) al fine di potenziare la raccolta differenziata e coinvolgere gli utenti, anche con azioni di comunicazione e progetti specifici, per una “differenziata di qualità”.

  •  
    Filiera del legno

    Nel 2012 l’Accordo ANCI-CONAI e in particolare l’Allegato Tecnico ANCI-CONAIRILEGNO ha consentito una copertura territoriale di oltre 43 milioni di abitanti, pari al 71% della popolazione italiana, attraverso il coinvolgimento di oltre 4.800 Comuni direttamente e indirettamente convenzionati.

    Il Consorzio, per garantire la raccolta su tutto il territorio nazionale, continua a farsi carico dei maggiori oneri di trasferimento dei rifiuti legnosi che partono dalla piattaforma di provenienza fino all’impianto di riciclo, avviando all’industria del riciclo il quantitativo di rifiuti di imballaggio di legno complessivo intercettato dai medesimi raccoglitori.

    Il riciclo è svolto quasi esclusivamente dai produttori di pannelli in truciolare che ricevono il materiale e lo trasformano in prodotti da destinare al comparto dell’arredamento. Gli imballaggi, infatti, possono essere comunque riparati e immessi nuovamente sul mercato (e tale attività sta incrementando in maniera sensibile) o destinati, nel rispetto della normativa di settore, direttamente come cippato alla produzione di energia elettrica e/o termica ovvero trasformati in prodotti combustibili (leggasi pallet e bricchetti).

  •  
    Filiera del RAEE

    Nel corso del 2012 sono state raccolte IN ITALIA complessivamente 237.966 ton di RAEE.

    La normativa italiana ha suddiviso i RAEE (Apparecchiature elettriche ed elettroniche) in 5 Raggruppamenti, ciascuno dei quali riunisce tipologie di apparecchiature omogenee:

    -Raggruppamento R1: apparecchiature refrigeranti (frigoriferi, condizionatori, congelatori, etc.);

    -Raggruppamento R2: grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, etc.);

    -R3: tv e monitor (televisori e schermi a tubo catodico, LCD o al plasma, etc.);

    -R4: piccoli elettrodomestici (telefonini, computer, stampanti, giochi elettronici, apparecchi illuminanti, asciugacapelli, etc.);

    -R5: sorgenti luminose (a lampadine a basso consumo, lampade al neon, lampade fluorescenti, etc.).

    Esistono ampi margini di miglioramento: un significativo contributo in merito potrebbe venire dalla piena attuazione dell’entrata in vigore dell’obbligo di ritiro “1 contro 1” da parte dei distributori, con le semplificazioni già concordate dal CdC con rappresentanti della distribuzione e di ANCI (tramite la firma di uno specifico Accordo di Programma), nonché dal recepimento della nuova direttiva che prevede alcune modalità semplificate per il conferimento dei piccoli elettrodomestici presso i grandi punti vendita.

    Il recupero dei RAEE deve avvenire in conformità a quanto prescritto nel D.Lgs. n. 151/05 che prevede, a seconda delle categorie dell’Allegato 1, una percentuale minima di recupero e riciclo compresa tra il 65 e l’80% del peso complessivo di ogni singola categoria merceologica.

    Gli impianti di trattamento, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto, provvedono a una separazione manuale e meccanica dei principali materiali suddividendoli principalmente in: › metalli ferrosi; › non ferrosi (alluminio e rame); › vetro; › plastiche; › legno; › cemento.

  •  
    Filiera degli oli e dei grassi vegetali

    Il Consorzio ha predisposto un programma di interventi sul territorio per incentivare la filiera e coinvolgere i Comuni per la raccolta differenziata.

    In questo ambito si intende realizzare progetti sperimentali per la raccolta degli olii dotando i cittadini di appositi contenitori e realizzando punti di conferimento anche all’interno delle isole ecologiche, nonché sottoscrivere accordi con il Consorzio di Filiera (CONOE) al fine di potenziare la raccolta differenziata e coinvolgere gli utenti, anche con azioni di comunicazione e progetti specifici, per una “differenziata di qualità”.

  •  
    Filiera delle pile ed accumolatori

    Il D. Lgs. 188/2008, che attua la Direttiva 2006/66/CE, suddivide l’intero mercato delle pile e accumulatori in tre distinte categorie: portatili, industriali e per veicoli.

    In questo ambito si intende realizzare accordi con il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) al fine di potenziare la raccolta differenziata e coinvolgere gli utenti, anche con azioni di comunicazione e progetti specifici, per una “differenziata di qualità”.

  •  
    Filiera imballaggi in alluminio e non ferrosi

    L’impiego degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato è per oltre il 90% destinato al settore alimentare.

    Le quantità complessive di materiali conferite a CIAL nel corso del 2012 dai Comuni e dagli operatori, in regime di convenzione sono aumentate del 10%.

    La filiera dell’alluminio ha confermato nel 2012 le stesse performance dell’anno precedente, garantendo l’avvio a riciclo del 59,4% degli imballaggi immessi al consumo. Nel 2012 sono state riciclate complessivamente 862.000 ton di rottami di alluminio.

  •  
    Filiera imballaggi in acciaio e materiali ferrosi

    Nel 2012, la produzione mondiale di acciaio è stata pari a 1,55 Mld ton, in aumento del 4% sull’anno precedente. L’acciaio è un materiale riciclabile al 100% che può essere riciclato virtualmente infinite volte senza perdere le sue proprietà.

    La riciclabilità dell’acciaio è, inoltre, favorita dalla sue proprietà magnetiche che lo rendono più facilmente separabile da altre componenti di materiali diversi presenti in prodotti industriali o beni di consumo.

    Il riciclo dell’acciaio è estremamente vantaggioso sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale, infatti il risparmio energetico (fino al 70%) garantito dall’utilizzo del rottame ferroso al posto del minerale di ferro e del coke nelle produzioni siderurgiche è associato alla riduzione delle relative emissioni di CO2 (le emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio prodotto generate dall’industria siderurgica in 40 anni sono diminuite del 50%).

  •  
    Filiera della gomma e pneumatici

    Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 82 dell’11 Aprile 2011, ai sensi e in attuazione dell’art. n. 228 del D. Lgs. n. 152 del 3 Aprile 2006, ha introdotto un importante punto di svolta per il settore della raccolta e recupero di PFU.

    Gli obiettivi di raccolta

    Il 2013 ha segnato l’entrata a regime del sistema che prevedeva tre scaglioni di target di raccolta:

    › Anno 2011: 25% dell’immesso 2010 sul mercato nazionale del ricambio degli pneumatici;

    › Anno 2012: 80% dell’immesso 2011 sul mercato nazionale del ricambio degli pneumatici; › Anno 2013:

    100% dell’immesso 2012 sul mercato nazionale del ricambio degli pneumatici.

  •  
    Filiera degli oli naturali esausti

    Gli oli lubrificanti, sia a base minerale che sintetica, impiegati in particolare nei motori a combustione interna o nei sistemi di trasmissione, dal momento in cui subiscono trasformazioni chimico-fisiche diventano inadatti a svolgere le funzioni originali, per cui devono essere necessariamente sostituiti, divenendo così un rifiuto: l’olio lubrificante usato.

    Il Consorzio con la sua rete consortile, operante a livello nazionale, garantisce la promozione del riciclo di un rifiuto pericoloso tramite il trattamento di rigenerazione dell’olio usato, che ne consente la trasformazione in nuova risorsa disponibile sul mercato.

    In questo ambito si intende divulgare gli accordi con il Consorzio di Filiera (COOU) al fine di coinvolgere gli utenti, anche con azioni di comunicazione e progetti specifici, per evitare dispersioni nell’ambiente.

  •  
    Filiera della frazione organica

    I dati consuntivi del 2011 e i valori provvisori per il 2012 pubblicati da ISPRA confermano che il settore industriale del recupero delle frazioni organiche continua nella fase sistematica di crescita e consolidamento.

    La raccolta differenziata (RD) di umido (FORSU-Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani) e scarto verde rappresentano insieme il primo settore di recupero materiale di RU in Italia, con 4,5 Mton di FORSU e verde trattate nel 2011, che costituiscono il 38% dei rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata.

    Più del 70% del compost di qualità e stato impiegato in agricoltura di pieno campo; il rimanente 30% e venduto per trasformazione in prodotti per il giardinaggio e per la paesaggistica (dati CIC).

    In questo ambito l’obiettivo è migliorare la percentuale di raccolta differenziata e quella di riciclo e recupero anche con azioni di verifica dello stato dell’arte di progetti già avviati a partire dal compostaggio domestico e dalla realizzazione di piccoli impianti di compostaggio di comunità.

  •  
    Filiera degli inerti

    La Direttiva 98/2008/CE, Direttiva Quadro sui Rifiuti, ha definito che “entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiali, incluse le operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, escluso il materiale allo stato naturale definito alla voce 17 05 04 dell’elenco dei rifiuti, sarà aumentata almeno al 70% in termini di peso” (art. 11, comma 2, lett. b).

    Capitolati moderni, non discriminando sulla natura dei materiali, aprirebbero al libero mercato la scelta dei materiali da impiegare nelle costruzioni, in funzione della destinazione d’uso. ANPAR, grazie al finanziamento pubblico ottenuto da un proprio associato, ha redatto un nuovo capitolato per la realizzazione di opere infrastrutturali (prevalentemente stradali) che ha messo a disposizione gratuitamente sul proprio sito e ha promosso in numerosi convegni.

    L’introduzione inoltre della voce “aggregati riciclati” nei prezziari delle opere edili contribuirebbe ad agevolare l’utilizzo di tali materiali.

    Sperimentazione in sottofondo pavimentazione isole ecologiche, piazzali e rampe stradali, verificandone prima l’introduzione in progetti con specifici capitolati d’appalto.

  •  
    Filiera del tessile

    In questo campo è aumentata infatti la consapevolezza dell’importanza della raccolta di abiti usati, con un interessante incremento del materiale raccolto. La stabilità del valore delle materie prime nel tempo, unitamente alla crescita della richiesta di materiale riciclato, ha consentito di mantenere apprezzabile il valore del materiale raccolto.

    Al fine di incrementare, diffondere e sviluppare su tutto il territorio italiano la raccolta differenziata dei rifiuti tessili e degli abiti usati è stato sottoscritto in data 7 Marzo 2012, da ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e CONAU (Consorzio Nazionale Abiti ed Accessori Usati), un protocollo d’intesa per la raccolta differenziata della frazione tessile.

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Query Database